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Don Matteo 13

La 13ma stagione televisiva si è da poco conclusa e ha visto il passaggio del testimone tra Terence Hill e Rauol Bova. Ho delle cose di cui non ho capito la svolta stilistica e che non ho apprezzato. La scelta di fare una puntata unica a serata rispetto ai doppi episodi delle precedenti edizioni e la sigla che davvero ho trovato poco congeniale. A 22 anni di distanza dalla prima puntata Don Matteo è la fiction di successo di RAIUno prodotta da Lux Vide insieme a Rai Fiction. Ho trovato la narrazione un pò confusionaria a partire dalla prima puntata che ripeteva come un loop le prime scene. E’ mancata una certa dose di pensiero cristiano di fondo (sempre di un prete si tratta) e sopratutto non ho sopportato le troppe parolacce inserite nei dialoghi (è una fiction che si vede anche con i bimbi molto piccoli) e forse gli sceneggiatori Umberto Gnoli, Francesca Melandri e Mario Ruggerise ne sono dimenticati. Terence Hill è il parroco più famoso e più amato di Italia. In questi anni tanti sono stati i cambiamenti da Gubbio a Spoleto ai Capitani che si sono succeduti, ma lui era il caposaldo con la sua canonica composta da Pippo e Natalina e tutti i personaggi senza famiglia ospitati di anno in anno. Adesso vi parlo di quello che mi è piaciuto. Diciamo che il passaggio di testimone ha premiato Raoul Bova che entrando in punta di piedi non ha fatto sentire la mancanza di Terence Hill. Don Massimo Sartori in realtà e l’ex carabiniere Matteo Mezzanotte e la fiction pertanto continuerà a mantenere il nome originario. Il Capitano Anna Oliveri è un personaggio che sta crescendo e bisogna ammettere che Maria Chiara Giannetta è molto brava l’abbiamo apprezzata in altre fiction quali Buongiorno Mamma (proprio con Raoul Bova) e Blanca . Il pm Marco Nardi interpretato da Maurizio Lastrico è anch’egli un bravissimo attore e il suo personaggio è una buona spalla per il Maresciallo Cecchini vero mattatore della fiction. Lo stile narrativo si mantiene sempre su equivoci, bugie dette a fin di bene e verità celate. Bello il ritorno di Flavio Insinna (primo capitano della fiction) ora Colonnello Flavio Anceschi così come ho trovato adatto nel ruolo del vescovo Giancarlo Magalli. Insomma mi sarebbe piaciuto dare un dieci a questa ficion a cui assegno un 7.5. Spero che la prossima stagione sia meno farraginosa nella narrazione e mandi più messaggi fraterni e cristiani, perchè in fondo Terence Hill (don Matteo) difendeva la verità per perdonare chi sbagliava e per far capire che l’odio si può trasformare in amore. Un nove alla colonna sonora rinnovata e davvero bellissima.

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