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#riflessionisulvangelo: solennità corpus domini 2 giugno 2024

siamo arrivati alla domenica della solennità del corpus domini, 2 giugno 2024.
oggi celebriamo il mistero di una presenza, di Gesù che, nel nascondimento, rimane e rimarrà sempre presente nella storia e nella vita degli uomini attraverso l’eucarestia.
Il pane che scende dal cielo è impastato con il sudore e i segni della sofferenza umana, il vino mescolato con poche gocce d’acqua diventa il vero sangue di Gesù perché sgorga da un costato trafitto dall’umana cattiveria.
Nell’eucarestia si incontrano e si fondono l’amore di Dio e il mistero della sofferenza umana, le lacrime di coloro che giacciono, come Giobbe, su un mucchio di letame e la luce della risurrezione che terge ogni debolezza e riveste di una candida veste il lutto della morte.
Nell’Eucarestia c’è tutta la vita di Gesù “fatta di parole vere come le beatitudini e le parabole, di gesti buoni come le guarigioni dei malati e la liberazione degli indemoniati”; c’è la certezza che la potenza della morte è stata vinta dalla debolezza di un Dio che ha osato sedersi sui letamai dei “Giobbe” di sempre.
Riporto queste parole di Paolo Curtaz:

È vero: c’è gente che fa il bene senza bisogno di andare a Messa.
Ma per me, cristiano, il Bene deriva dall’incontro con Cristo.
È vero: la preghiera può essere personale.
Ma l’incontro della comunità ci fa sentire ed essere Chiesa.
È vero: non tutte le omelie brillano per attualità e concretezza.
Ma è la Parola al centro, non la sua spiegazione.
È vero: la domenica è il giorno del riposo
Ma il riposo è affare di cuore, non di sonno.
Animo, resistenti nella fede, il Signore ci chiede di metterci in gioco.
Il Dio che si fa pane ci chiede di diventare cibo per i fratelli.
Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
È qui, Signore, vieni pure.