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inside out 2

Il secondo capitolo di Inside Out, a distanza di 9 anni, ci fa vedere la protagonista Riley più grande e in una fase preadolescenziale. La mente è attraversata da nuove emozioni.- Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura dovranno fare i conti con nuovi personaggi che prenderanno il sopravvento nella console: Ansia, Invidia, Malinconia, Noia e Imbarazzo. Il film realizzato da Pixar Animation Studios per Walt Disney Pictures vede la regia di Kelsey Mann. La consapevolezza di sè curata da Gioia vedrà mettersi in mezzo Ansia per realizzare il suo obiettivo. I fili sottili dei ricordi e di quelli inviati nel dimenticatoio dell’inconscio verranno fuori. Riley deve fare conti con un camp di tre giorni di hockey dove incontrerà il suo idolo. Qui deve interfacciarsi con il sarcasmo e la complessità di un’età che porta alla vita adulta. La Pixar realizza una pellicola animata dando colore e forma alle emozioni creando i circuiti neuronali del perfetto meccanismo mentale umano. La consapevolezza i sé che si forma verso se stessi e verso i pari, gli altri coi quali ci confrontiamo nel caos emotivo ed energico che arriva dell’età adolescente. In gioco continuo sia Gioia che Ansia capiranno che tutte le emozioni sono importanti come i ricordi che armonizzano la personalità senza strumentalizzare la negazione e l’immaginazione. Bellissime le animazioni delle emozioni e il meccanismo interno del cervello. Il bambino che cresce nella sua autoderminazione e diventa adulto facendosi spazio nel mondo tra gli archetipi e nelle esperienze passate e tra i sogni e l’inconscio grande protagonista di questa pellicola. Un film dal sapore pedagogico che mostra come l’uomo viva navigando nel flusso della coscienza tra le emozioni senza oscurare il passato nel segreto, dando spazio alla noia, alla malinconia, all’invidia, all’imbarazzo, alla tristezza, alla rabbia, alla paura, al disgusto cercando di non arrendersi all’ansia e facendosi guidare dalla gioia. Il processo emotivo è un processo anche cognitivo e il film lo realizza in modo perfetto in quella triade della psicoterapia cognitiva che vede pensieri, emozioni e agiti caratterizzare il suo approccio. Assolutamente da vedere! Voto 5 su 5.